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Chi siamo

La nostra attività di consulenza ed assistenza si rivolge ad imprenditori ed a professionisti, organizzati in forma individuale o collettiva, a privati e ad associazioni.

La nostra funzione è quella di fornire loro risposte e soluzioni in materie amministrative, fiscali, economico-finanziarie, di gestione aziendale e societarie.

Con tempestività, competenza, professionalità e riservatezza.

Ci presentiamo:

> Dott. Luigino Narduzzi esercito la professione di Ragioniere Commercialista dal 1995.

> Rag. Dimitri Narduzzi esercito la professione di Amministratore Condominiale dal 2006.

> Rag. Vanda Riberto esercito la professione di Ragioniere Commercialista dal 1982.

Come scegliere un buon commercialista

La scelta di un buon commercialista è una delle prime cose che ogni neo-imprenditore o neo-professionista dovrebbe fare, una volta presa la decisione di intraprendere un'attività di lavoro autonomo. Un buon commercialista è necessario anche ad un privato o ad ente no-profit. Molto spesso, a fianco di un imprenditore di successo c'è un buon commercialista che lo ha assistito nelle sue scelte.

Per scegliere un buon commercialista è indispensabile innanzitutto verificare la sua iscrizione all'Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. La professione del commercialista, a ragione della sua rilevanza sociale e della complessità tecnica, è regolata dalla legge a tutela della fede pubblica. A tutela della fede pubblica il commecialista non solo deve aver inizialmente conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione con il superamento di un esame di Stato posto a conclusione di uno specifico percorso di studi e di un adeguato periodo di formazione professionale teorico-operativa, ma è altresì sottoposto al costante controllo disciplinare del proprio Ordine territoriale, (ente pubblico non economico a carattere associativo), che è tenuto a sanzionarlo anche per la mancata osservanza dell'obbligo dell'aggiornamento e della formazione professionale continui, (tra le altre cose). A tutela della fede pubblica, rispetto all'iscrizione all'Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione, con sentenza n. 11545/2012, hanno stabilito che: "Concreta esercizio abusivo di una professione, punibile a norma dell'art. 348 cod. pen., non solo il compimento senza titolo, anche se posto in essere occasionalmente e gratuitamente, di atti da ritenere attribuiti in via esclusiva a una determinata professione, ma anche il compimento senza titolo di atti che, pur non attribuiti singolarmente in via esclusiva, siano univocamente individuati come di competenza specifica di una data professione, allorchè lo stesso adempimento venga realizzato con modalità tali, per continuità, onerosità e (almeno minimale) organizzazione, da creare in assenza di chiare indicazioni diverse, le oggettive apparenze di un'attività professionale svolta da soggetto regolarmente abilitato". A tutela della fede pubblica, l'art. 3 del D.Lgs. 28 giugno 2005, n. 139 stabilisce che: " E' vietato sia l'uso dei titoli professionali di dottore commercialista e di esperto contabile, sia del termine abbreviato commercialista da parte di chi non ne abbia diritto".

I commercialisti abilitati all'esercizio delle professione in Italia sono circa 115.000; molti di più i sedicenti o gli atteggiantisi tali. Oltre a costoro, prestazioni tipiche della professione di commercialista sono offerte sul mercato da CAF, associazioni di categoria, fiscalisti, centri di elaborazione dati. Più di recente, grazie alle possibilità divulgative dell'informazione consentite dalla rete, nuovi soggetti tecnologicamente organizzati sono venuti interponendosi tra i clienti potenziali ed i professionisti, prospettando ai primi prestazioni qualificate a corrispettivi fortemente compressi e prefigurando per i secondi scenari di redditizi ampliamenti della clientela; con il risultato di un  decadimento della qualità dei servizi finali al cliente, a parità di costi, dovendosi scontare il margine dell'improduttivo intermediario. Se a questa congerie eterogenea di "commercialisti" improbabili, che fanno buona mostra di sé, aggiungiamo il fatto che il "commercialista professionista" ordinariamente è tutto focalizzato sulla qualità della propria prestazione, sullo studio di normative e casi, sull'aggiornamento e sulla specializzazione tecnico-scientifica e tralascia pressochè completamente ogni forma di promozione delle proprie competenze ed attività, oltre ogni limite posto dal codice deontologico, confidando unicamente nel tradizionale passa parola per l'acquisizione di nuova clientela, ne discende che per individuare un buon commercialista è necessaria un'attività di ricerca non superficiale, accompagnata da un'analisi non frammentaria e da un raffronto puntuale tra numerose proposte in apparenza simili. Opportunamente tuttavia, tanto per se stessi che per la possibile clientela, anche i commercialisti professionisti stanno progressivamente acquisendo cognizione delle potenzialità promozionali ed operative offerte dalla rete per cui, su questo versante, la riconoscibilità ed il corretto apprezzamento delle loro competenze non potrà che migliorare.

Sin qui abbiamo considerato competenze e professionalità, ma c'è un altro fattore da tenere presente per individuare un buon commercialista: si tratta del rapporto personale che si instaura tra professionista e cliente. Un commercialista è in grado di svolgere al meglio la propria funzione, e di conseguenza fornire al cliente il massimo delle utilità che derivano dalle sue conoscenze, se il cliente giunge ad identificarlo come un suo consigliere di fiducia. Per raggiungere questo obiettivo il commercialista deve riuscire ad entrare in sintonia con le aspettative del cliente e ad interpretare le sue esigenze. Il commercialista deve essere in grado di sviluppare uno stato di empatia con il cliente per ottenerne il massimo della collaborazione, nell'interesse reciproco. Inizialmente saranno da definire gli obiettivi che il cliente vuole raggiungere e ne dovranno essere valutate le compatibilità per stabilire i percorsi migliori per realizzarli. In corso di rapporti il commercialista dovrà essere disponibile a fornire al cliente tutti i chiarimenti che gli necessitassero ed a fugare tutti i dubbi che gli dovessero sorgere oltrechè, ovviamente, a riformulare gli stessi obiettivi in caso di nuove situazioni o nuove normative sopravvenute. Alla fine di questo percorso il cliente sarà in grado di valutare se l'investimento che ha fatto sul suo commercialista ha prodotto i risultati che si attendeva e se le qualità che il suo commercialista gli aveva promesso in risposta alle sue aspettative si sono poi tradotte in effettive qualità percepite, (e quindi eventualmente risolversi anche ad un cambio di commercialista). In ogni caso avrà raggiunto la consapevolezza che il processo scelto per individuare il proprio buon commercialista era quello corretto.

 

 

 

 

Info Contatti

Dott. LUIGINO NARDUZZI
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